Le origini della fotocamera
Già il filosofo Aristotele osservò che la luce, passando attraverso un piccolo foro, proiettava un'immagine circolare. Lo studioso arabo Alhazen Ibn Al-Haitham giunse, (prima del 1039), alle stesse conclusioni, definendo la scatola nella quale tutte le immagini si riproducevano con il termine "camera obscura". Nel 1515 Leonardo da Vinci, studiando la riflessione della luce sulle superfici sferiche, descrisse una camera oscura che chiamò "Oculus Artificialis" (occhio artificiale), la cosiddetta camera oscura leonardiana, al cui modello applicò una lente. Un apparecchio del genere, usato per studiare l'eclissi solare del 24 gennaio 1544, fu illustrato dallo scienziato olandese Rainer Geinma Frisius. A Gerolamo Cardano fu da attribuirsi, nel 1550, l'utilizzo pratico di una lente convessa per aumentare la luminosità dell'immagine, mentre il veneziano Daniele Barbaro, nel 1568, utilizzò una sorta di diaframma di diametro inferiore a quello della lente per ridurre le aberrazioni.
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