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mercoledì 21 novembre 2018

Lo sviluppo della pellicola bianco e nero
 Per sviluppare una o più pellicole bianco e nero sono necessari: 

Una Tank con una o più spirali Un Termometro per liquidi Caraffa e/o cilindri graduati Chimici: Sviluppo, bagno d'arresto, fissaggio ed imbibente Pinze appendi pellicola La Tank
 La tank è un barattolo, un cilindro nero a tenuta di luce nella quale però possono essere versati e svuotati dei liquidi. La sua funzione è proprio quella di tenere la pellicola al buio, avvolta nella spirale, immersa nei chimici. 
Termometro per liquidi E' uno strumento fondamentale poiché la temperatura delle soluzioni influisce moltissimo sullo sviluppo. Misurare quindi costantemente la loro temperatura è necessario per controllare tutto il processo. Il range di solito va dai 18° ai 26°, anche se la temperatura standard più utilizzata è 20° o 24°.

 Caraffa e/o cilindri graduati La chimica fotografica deve essere, per la maggior parte delle volte, diluita in acqua. E' quindi indispensabile misurare le parti di acqua e le parti di chimico per miscelare la quantità giusta. Per esempio se troviamo scritto 1+39 dovremo dividere la quantità totale di liquido necessario* per 40 (1+39). (*si trova scritta sul fondo della tank e varia a secondo del tipo e quantità di pellicola che si desiderano sviluppare).
 Il risultato della divisione sarà la quantità di chimico che dovremo utilizzare. Il resto è invece la quantità d'acqua. Esempio Diluizione ars-imago FD Film Developer Abbiamo bisogno di un totale di 650ml di liquido per sviluppare 2 pellicole nella tank; 650ml diviso 40 parti fa all'incirca 16ml. Mischieremo quindi 16ml di chimico e 634ml d'acqua. Alcuni rivelatori per pellicola possono essere diluiti anche 1+50 fino a 1+200 ed è quindi necessario un cilindro o una siringa che misurino anche piccolissime quantità. In ogni caso è bene non utilizzare meno di 4-5 ml di chimico per sviluppo. 

Chimici: sviluppo, bagno di arresto, fissaggio e imbibente Lo sviluppo, o rivelatore, ha il compito vero e proprio di “rivelare” l'immagine negativa sulla nostra pellicola. In genere il tempo standard è tra i 5 e i 15 minuti di sviluppo a seconda dell'accoppiata rivelatore-pellicola. Il bagno d'arresto arresta il processo dello sviluppo e ha un tempo di circa 40-60 secondi con agitazione continua. 

Il fissaggio invece ha il compito di fissare l'immagine, ovvero quello di rendere non più sensibile la pellicola alla luce. Senza il fissaggio infatti la pellicola, cosi' come qualsiasi materiale fotosensibile, si annerirebbe totalmente. Si diluisce solitamente da 1+4 fino a 1+9. Il tempo di questo bagno varia a seconda del tipo di fissaggio e soprattutto a seconda della sua “età” o “freschezza”. Il fissaggio può infatti essere utilizzato per molte pellicole e col tempo perde però un po' della sua efficacia. 

Si raccomanda infatti di aumentare il tempo dopo ogni utilizzo. Se da una parte un tempo troppo breve può non fissare bene la pellicola, dall'altra un tempo troppo prolungato può inficiare la qualità del negativo. 

Esiste ad ogni modo un metodo per evitare un fissaggio insufficiente o eccessivo, testando il tempo di “chiarificazione” della pellicola: versate una goccia della soluzione di fissaggio sopra uno spezzone di pellicola non sviluppata. Aspettate finché la parte bagnata dalla goccia diventi trasparente (solitamente dopo 30-60 secondi). Immergete quindi tutto lo spezzone di pellicola nella soluzione di fissaggio e misurate il tempo necessario affinché non sia più riconoscibile il segno lasciato dalla goccia. Il tempo ottimale di fissaggio corrisponde al doppio del tempo di chiarificazione. Se ovviamente la soluzione non riesce a rendere trasparente la pellicola o ci mette molto tempo bisogna cambiare o rigenerare la soluzione. 

Dopo il fissaggio la pellicola va lavata in acqua corrente per circa 15-25 minuti. E' importante non usare un getto d'acqua molto forte per evitare un vortice in superficie che non consentirebbe il corretto ricambio d'acqua. E' quindi auspicabile tenere l'acqua a filo, meglio ancora se con un tubicino che dal rubinetto entra direttamente nella tank. 

Dopo il lavaggio la pellicola va immersa nel bagno imbibente: è una soluzione che rende antistatica e scivolosa la pellicola per evitare polvere e tracce di calcare. Procedimento di sviluppo del negativo Seguiamo passo passo lo sviluppo di una pellicola: prendiamo ad esempio una Kodak Tri-x esposta nominalmente a 400 iso e sviluppiamola in ars-imago FD Film Developer. Apertura della pellicola al buio Innanzitutto entriamo in una camera completamente buia; estraiamo la pellicola dal rocchetto (il cosiddetto rullino) e inseriamola nella spirale. Per l'apertura del rullino c'è chi utilizza solamente le mani spingendo il pollice nella fessura facendo leva, chi invece un cavatappi per “stappare” il rullino di lato, o chi utilizza un estrattore per pellicola. Provate varie volte e trovate il sistema più comodo per voi. L'importante è toccare il meno possibile la pellicola, soprattutto dal lato dell'emulsione. Inserimento nella spirale e chiusura della tank Una volta aperto al buio il rullino bisogna inserirlo nella spirale che ci prepariamo nella giusta posizione per non confonderci a luce spenta.

 Prima si consiglia di provare l'inserimento alla luce con una pellicola di prova. E' utile tagliare con le forbici il primo pezzo di pellicola per evitare possibili inceppamenti e arrotondare gli angoli iniziali per facilitare maggiormente lo scorrimento. Una volta inserito nelle guide il primo lembo, tiriamo la pellicola un po in avanti finché non supera le due palline della spirale che permettono appunto il trascinamento. Con entrambe le mani poi impugniamo le due “ruote” della spirale e teniamo i pollici sulle guide, quindi avvolgiamo la pellicola ruotando alternatamente le ruote delle spirali. Quando la pellicola è finita strappiamo o tagliamo l'ultima parte in modo che si stacchi dal rocchetto. 

A questo punto infiliamo il tubo interno della tank dentro il buco centrale della spirale. Quando la spirale è arrivata alla fine blocchiamola con l'anello grigio che la tiene ferma sul fondo (o inseriamo una seconda spirale vuota per tenere ferma in basso quella caricata). Infiliamo il tubo con la spirale dentro la tank, chiudiamo con la parte superiore ad incastro o a vite (a secondo del tipo di tank) e chiudiamo con il tappo. Dopo essersi assicurati che la tank sia chiusa correttamente, possiamo accendere la luce. D'ora in poi verrà tutto effettuato alla luce. 

Preparazione e diluizione Dobbiamo a questo punto preparare i chimici per tutto il processo. Ci prepareremo quindi la soluzione di sviluppo, arresto e fissaggio già diluiti e pronti all'uso.

 Portiamo la temperatura dell'acqua, in cui diluiremo i chimici a 20°. Sviluppo Consultando l'apposita tabella vedremo che possiamo sviluppare la Kodak Tri-x, esposta a 400 iso, per 6 minuti in ars-imago FD Film Developer 1+39. Per un rullo 35mm occorrono circa 400 ml di liquido. Per determinare la corretta quantità da diluire calcoliamo come segue: - 400ml diviso 40 (1+39) = 10ml di sviluppo Utilizzeremo così 400 ml di soluzione di cui 10ml di chimico e 390ml d'acqua. Bagno d'arresto Prepariamo poi il bagno d'arresto ars-imago ST Stop Bath. Come indicato sul prodotto abbiamo una diluizione di 1+30. - 400ml diviso 31 (1+30) = 13ml circa di bagno d'arresto Utilizzeremo così 400 ml di soluzione di cui 13ml di chimico e 387ml d'acqua. Fissaggio Prepariamo poi il fissaggio ars-imago FX Fixer. Come indicato sul prodotto abbiamo una diluizione di 1+7. - 400ml diviso 8 (1+7) = 50ml di fissaggio Utilizzeremo così 400 ml di soluzione di cui 50ml di chimico e 350ml d'acqua. Imbibente Prepariamo infine l'imbibente ars-imago WB Washing Bath. Come indicato sul prodotto abbiamo una diluizione di 1+99: Prepariamo una soluzione abbondante di 1000ml: Utilizzeremo così 1000 ml di soluzione di cui 10ml di chimico e 990ml d'acqua.

 Il processo Sviluppo Ora abbiamo bisogno di un orologio o di un timer. Circa 10-15 secondi prima di arrivare al minuto iniziamo, dopo aver tolto il tappo di gomma, a versare il rivelatore nella tank. Copriamo poi col tappo e spingiamo con i pollici al centro per far uscire tutta l'aria. A questo punto per i primi 30 secondi dobbiamo agitare ribaltando la tank e ruotandola contemporaneamente tra le mani. Finita l'agitazione sbattiamo la tank 3-4 volte sul piano d'appoggio per evitare che si formino bolle. Allo scoccare del primo minuto agitiamo ancora per 10 secondi, ripetendo l'azione ad ogni minuto. Una ventina di secondi prima che il tempo scada svuotiamo la tank. Bagno d'arresto Versiamo quindi il bagno d'arresto e agitiamo per circa 40-60 secondi in continuazione. 

Dopodiché riversiamo via anche l'arresto e riempiamo con il fissaggio. Fissaggio Agitiamo la tank con la stessa modalità utilizzata per lo sviluppo: i primi 30 secondi e poi 10 secondi ad ogni minuto. A seconda del tipo e della freschezza della soluzione, fissiamo per circa 5-8 minuti. Tuttavia per il fissaggio l'agitazione e il tempo sono più flessibili. Dopo il bagno di fissaggio possiamo già aprire la tank. Lavaggio Una volta gettato via il fissaggio, riversandolo con un imbuto nella sua bottiglia, iniziamo il lavaggio. Prima di lasciare la tank sotto l'acqua riempiamola, agitiamo e svuotiamola 2-3 volte in modo da lavare via la maggior parte del fissaggio rimasto. Il resto sarà lavato dal flusso continuo di acqua. Dopo 15-20 minuti svuotiamo la tank liberiamo la pellicola dalla spirale: con un gesto deciso e veloce prendiamo un lembo della pellicola e sfiliamola. Teniamola in alto altrimenti la coda si sporcherebbe a terra, un rullo 35mm è alto circa 1.50m Imbibente A questo punto possiamo immergere manualmente la pellicola dentro una caraffa larga o una bacinella con la soluzione imbibente diluita: tenendola per le le due estremità faremo scorrere per circa un minuto la pellicola nella soluzione per bagnare tutta la superficie. 

 Asciugatura Prima di asciugare la pellicole dovremo togliere l'acqua in eccesso: lo faremo mettendo la pellicola tra l'indice e il medio e facendo scorrere le dita fino alla fine, per un paio di volte. Attenzione ad utilizzare la parte interna delle dita e non le eventuali unghie e pellicine in prossimità della punta che righerebbero la pellicola. Sono in commercio anche dei tergi pellicola in gomma che hanno la stessa funzione. A questo punto stendiamo il rullo con delle mollette: è utile attaccare un piccolo peso all'estremità inferiore per tenere la pellicola tesa e dritta. Ora non avviciniamoci più poiché è proprio questo il momento più critico quando è umida e appiccicosa e la polvere o altro possono depositarsi sulla superficie. Dopo qualche ora potete tagliare la pellicola in strisce da 5 o 6 fotogrammi e archiviarla negli appositi fogli di conservazione. Lavaggio degli strumenti Ricordiamo sempre di lavare approfonditamente, con acqua possibilmente calda, tutti gli strumenti utilizzati per evitare possibili contaminazione dei chimici. Eventuali resti o tracce della chimica utilizzata su spirali e tank possono infatti causare problemi e rovinare gli strumenti stessi.

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